“Chi vuol muovere il mondo, prima muova sé stesso” diceva Socrate e “Il jazz italiano per le terre del sisma”, alla sua nona edizione nel 2023, sembra aver ereditato esattamente questa filosofia. Oltre 200 musicisti coinvolti, quasi 50 concerti complessivi, 15 piazze, 20 mila spettatori attesi, sono questi i numeri di una manifestazione che, anno dopo anno, si rinnova restando fedele alla propria natura solidaristica e di grande festival del jazz italiano e, insieme, cambiando sempre obiettivi, visioni, prospettive artistiche.
È infatti “Movimenti” il tema scelto dalla direzione artistica a tre teste (Francesca Corrias, Roberto Ottaviano, Fausto Savatteri) della manifestazione che, dal 25 agosto al 3 settembre, porterà alcuni dei protagonisti di una musica che, appunto, non si ferma mai nella ricerca e nella sperimentazione, tra Camerino, Castelluccio di Norcia, Amatrice e L’Aquila, stabilizzando e rafforzando l’impegno degli organizzatori nelle terre del cratere delle quattro regioni coinvolte, Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria: i movimenti della terra di crisi e rinascita che cambiano per sempre le fisionomie dei paesi, dei territori, delle persone, portando però risposte di rinascita e di bellezza; i movimenti di idee che portano vita, i movimenti che portano incontri tra le persone e tra le arti, i movimenti come i dialoghi interdisciplinari che legano più mondi espressivi in un solo sguardo.
Il festival conferma il coinvolgimento e l’organizzazione della Federazione Nazionale “Il Jazz Italiano” e il coordinamento operativo dell’associazione Jazz all’Aquila; è promosso e sostenuto dal Ministero della cultura, il Comune dell’Aquila, è promosso da Regione Abruzzo, con il sostegno dei Main Sponsor SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori, e NuovoIMAIE, il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila, dei molti partner tecnici coinvolti. L’evento, inoltre, vede coproduzioni con alcuni dei più importanti enti culturali del territorio come Teatro Stabile d’Abruzzo, Accademia di Belle Arti, Conservatorio Alfredo Casella, Fondazione MAXXI per Museo MAXXI L’Aquila, Teatro 99; si segnala anche la collaborazione con l’azienda locale Beominacum per il beverage.
“Il tema scelto dalla direzione artistica quest’anno, ‘Movimenti’, – ha sottolineato il sindaco Pierluigi Biondi – ben si sposa alla città dell’Aquila che, come la musica, è in continua evoluzione verso nuovi progetti e sperimentazioni. Il Jazz Italiano per le terre del sisma è una manifestazione ormai consolidata, punto di riferimento per artisti e appassionati che è cresciuta nel tempo rafforzando la coesione tra i territori del cratere delle regioni colpite dai terremoti in Abruzzo e nel Centro Italia. La cultura è uno degli elementi di riscatto, emancipazione e crescita delle comunità e manifestazioni come quella di settembre sono la cartina tornasole di questo processo di rigenerazione. Grazie al sostegno di Siae e all’impegno dell’amministrazione comunale siamo riusciti a dare continuità all’iniziativa che è stata d’impulso per l’istituzione all’Aquila della prima orchestra giovanile di jazz d’Italia, una preziosa opportunità di crescita e formazione per studenti e ragazzi del nostro territorio”.
Il progetto prenderà vita venerdì 25 agosto a Camerino con un evento musicale che darà inizio ad una nuova versione del Cammino solidale (organizzato in collaborazione con le associazioni Musicamdo e Fara Music) con tre giorni di concerti e trekking (dal 25 al 27 agosto) che si sposteranno a Castelluccio di Norcia e ad Amatrice, toccando quindi, come da tradizione, le regioni coinvolte in attesa del fine settimana all’Aquila. Il programma prevede camminate urbane e trekking sostenibili alla scoperta del territorio e concerti di alcuni dei migliori nuovi talenti del jazz italiano, realizzati in collaborazione con l’associazione Musicisti Italiani di Jazz. Il Cammino contribuisce inoltre in modo determinante a uno degli obiettivi che la manifestazione si prefigge da sempre: la valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico, la riscoperta dell’ambiente e di una fruizione culturale “green” basata sul rispetto dei luoghi coinvolti e la valorizzazione della musica jazz come strumento di aggregazione sociale e integrazione culturale, oltre che volano di una fusione naturale tra attività culturali e turistiche sul territorio.
L’edizione del 2023 arriverà all’Aquila, per la grande maratona del jazz italiano, ormai un appuntamento atteso anche per la città stessa, il 2 e il 3 settembre; confermata la direzione artistica a tre voci, come scelto dalla Federazione già dal 2020, che quest’anno vede impegnati Francesca Corrias (cantante, musicista e compositrice), Roberto Ottaviano (musicista, compositore, protagonista indiscusso della scena jazz contemporanea italiana) e Fausto Savatteri (musicista, direttore artistico Festivalle dei Templi ad Agrigento): una direzione artistica eterogenea e di altissima qualità che rappresenta un mix di grande esperienza ed innovazione nel panorama musicale italiano.
Le proposte artistiche di quest’anno raccontano di movimenti che uniscono musiche provenienti da territori lontani nello spazio e nel tempo, mescolandole senza confini (“there’s no boundary line to art” affermava il grande Charlie Parker). Raccontano, ancor di più, dei movimenti delle idee, quelli che da sempre hanno reso il jazz portavoce di temi sociali e culturali importanti. Movimento è anche ciò che si crea quando si lasciano dialogare le arti tra loro: quando un concerto parla di fiori, una partita di scacchi suona come un’orchestra, una scultura esposta in un museo diventa strumento musicale. George Russell, il celebre compositore e teorico del jazz di cui quest’anno si celebrano i 100 anni dalla nascita, affermava che la musica è un veicolo che vuole raggiungere la vera essenza dell’essere umano. E se il movimento è necessario alla musica, è ancor più necessario nel cercare quest’ultimo ambizioso traguardo.
Ancora una volta, attraverso il jazz italiano, nel primo fine settimana di settembre, L’Aquila tornerà ad essere città aperta come poche altre al mondo, invasa da sogni e da speranze, che con la musica (ma anche con la poesia, la danza, la fotografia) vorrà contaminare le vie e le piazze, i cortili e i palazzi, i locali e le librerie, ovunque ci sia uno spazio capace e voglioso di aprirsi a suoni quanto più veri e spontanei.
Il programma inizierà il sabato pomeriggio (2 settembre), dalle ore 15:30, alla Fontana delle 99 Cannelle con uno degli appuntamenti più attesi di questa nona edizione, un evento originale prodotto direttamente dal festival, la Partita a scacchi musicale, realizzata in collaborazione con Accademia di Belle Arti dell’Aquila, Conservatorio A. Casella, Teatro 99.
Saranno oltre 200 i musicisti coinvolti anche nel 2023 nelle varie location, con rinnovata attenzione ai progetti delle nuove generazioni, alle produzioni originali e ai diversi linguaggi musicali; main stage torna la Scalinata di San Bernardino, dove la sera di sabato 2 settembre si esibiranno: West Side Story Ensemble (evento prodotto in collaborazione con il Conservatorio di Bari “Niccolò Piccinni” e il Teatro Stabile D’Abruzzo), Cristina Zavalloni in quintetto, Gaetano Partipilo “Boom Collective” e Gege’ Telesforo “Big Mama Legacy”.
Domenica 3 settembre la giornata si aprirà con un importante evento solidaristico nei confronti delle popolazioni terremotate di Turchia e Siria: alle ore 12:00 al Parco della Memoria (il progetto, inaugurato nel settembre del 2021 a Piazzale Paoli, simboleggia e testimonia il ricordo per le vittime del sisma del 2009 e le radici della vita) con il musicista azero Fakhraddin Gafarov in trio (Fakhraddin Gafarov, tar; Davide Marzagalli, sax, flauto; Simone Amodeo, percussioni); un momento di grande valore umano e sociale che testimonia la vicinanza della manifestazione e della città a questi territori oltre che una necessaria apertura artistica a nuove influenze e connessioni musicali. L’ultimo concerto in programma è previsto alle 18:30 al Parco del Castello con i Chicago Stompers & Lindy Hop.
Un programma che, comunque, presenterà una grande varietà artistica: si viaggerà tra progetti intimisti in solo (Marcella Carboni, Salvatore Maltana) o in duo (Spalletta – Tallini, Mannutza –Bianchini) e formazioni più mainstream (Angelo Lazzeri, Andrea Sabatino, Gianrico Manca), per arrivare alle orchestre, che ci faranno tornare ai tempi del musical e dello swing (Chicago Stompers, Orchestra Conservatorio di Bari), passando per gruppi dalle forti contaminazioni tra jazz e musiche altre, la musica etnica (Paolo Carrus con Sardegna oltre il Mare) la fusion (TNT, Cratere Centrale). Inoltre, anche quest’anno il palco di Piazza Chiarino ospiterà giovani talenti della nuova generazione con progetti musicali che spaziano dal Nu Soul, Nu Jazz al Funk passando per la musica elettronica; un’attrattiva maggiore per i tanti giovani che culminerà con un dj set conclusivo, il sabato sera in seconda serata, a completamento di un programma ricco di concerti.
Le altre location scelte: vie del Centro storico, Viale delle Medaglie d’Oro (Parco del Castello), Piazza Santa Margherita o dei Gesuiti, Piazza Chiarino, Cortile Palazzo Cipolloni Cannella, Auditorium del Parco, Libreria Colacchi, Museo MAXXI, Auditorium della Fondazione CARISPAQ, Palazzo Lucentini-Bonanni.
Durante le due serate verranno inoltre conferiti i premi alla Carriera e alla Memoria, Giovane Visionario, Premio Nuove Direzioni, Premio Jazz Club, Premio Speciale AFIJ, Premio Speciale Il Jazz va a Scuola, Premio Festival Italiano, Premio Gender Equality curati dalla Federazione Nazionale Il Jazz italiano e dalle sue associazioni.
Da sottolineare anche l’importante lavoro delle associazioni che fanno parte della Federazione, presieduta da Ada Montellanico, per apportare un arricchimento alla manifestazione, con la realizzazione di eventi collaterali, concerti, incontri, progetti multimediali, laboratori per l’infanzia, supporto organizzativo, in particolare: l’associazione dei Musicisti Italiani di Jazz, quella dei festival I-Jazz, associazione Il Jazz va a scuola insieme all’associazione dei fotografi italiani di jazz (AFIJ) e a quella delle Etichette indipendenti di Jazz (ADEIDJ) hanno contribuito a creare e consolidare quella visione diversificata, aperta e integrata voluta dalla direzione artistica portando ognuno la propria parte, la propria esperienza, e sottolineando così il ruolo della Federazione, da sempre impegnata nella grande manifestazione portata avanti nel rispetto di solidarietà, inclusione, coralità. Nello specifico: l’associazione Il Jazz va a Scuola, presieduta da Catia Gori, ha elaborato in collaborazione con Paolo di Sabatino e gli studenti e le studentesse del Conservatorio Casella incontri rivolti alle bambine/bambini, ragazze e ragazzi sul jazz e linguaggi improvvisati. Gli incontri aperti si terranno in Conservatorio ed avranno come restituzione finale un momento di insieme concertato che, oltre a coinvolgere i musicisti tutor dei laboratori, valorizzerà quanto appreso insieme dai partecipanti nel rispetto della musica condivisa.
L’associazione dei festival, I-Jazz (Corrado Beldì il presidente) conferma la propria partecipazione nel coadiuvare e gestire i palchi durante le due giornate della manifestazione grazie ai numerosi direttori artistici associati che saranno presenti, figure storiche da anni al fianco dell’organizzazione; I-Jazz inoltre sostiene le due band scelte all’interno del progetto “Nuova Generazione Jazz”, Satoyma e Simone Basile Quintet; l’Associazione Musicisti Italiani di Jazz, MIDJ, ha contribuito ad individuare alcuni degli artisti che si esibiranno durante il festival attraverso una call ai soci: i musicisti, selezionati dai direttori artistici del cammino solidale, della manifestazione e da AFIJ verranno promossi e sostenuti da tutto il direttivo dell’associazione, presieduto da Alessandro Fedrigo; l’Associazione delle Etichette Indipendenti di Jazz – ADEIDJ, presieduta da Federico Mansutti, contribuirà a diffondere il jazz italiano su tutti i palchi della manifestazione proponendo una playlist preparata ad hoc da tutte le etichette socie. L’associazione dei fotografi (AFIJ, presidente Maurizio Magnetta) collabora con MIdJ alla realizzazione di performance multimediali dal vivo che vedranno il dialogo artistico tra fotografi e musicisti solisti, uno scambio creativo basato sull’improvvisazione e sulla sensibilità reciproca; organizza inoltre, in collaborazione con Il jazz va a scuola, un laboratorio di fotografia per bambini tra gli 8 e i 12 anni con l’obiettivo principale di sensibilizzare e sviluppare le capacità sensoriali di osservazione, ascolto e immaginazione.
Atteso l’esordio dell’Orchestra Jazz Che Vorrei L’Aquila sostenuta da Conservatorio e Comune dell’Aquila, formata da oltre 50 giovani musicisti dagli 8 ai 18 anni guidati dal Maestro Pasquale Innarella.
Confermata anche la collaborazione con Alexanderplatz Jazz Club che curerà la programmazione del jazz club a Piazza Santa Margherita, la sera del 2 settembre, con l’omaggio a Massimo Urbani, per i trent’anni dalla scomparsa, insieme al Trio 93 Legendary (Gegè Munari, batteria; Andrea Beneventano, pianoforte; Dario Rosciglione, contrabbasso); si alterneranno anche degli ospiti durante la serata. Tornerà anche ed esibirsi a “Il jazz italiano per le terre del sisma”, confermando quindi una collaborazione virtuosa, la band vincitrice del Conad Jazz Contest organizzato da Umbria Jazz e sostenuto da Conad.
La manifestazione è promossa da MIC – Ministero della cultura e dal Comune dell’Aquila, sostenuta dai Comuni di Amatrice, Camerino, Norcia e da SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori e NuovoIMAIE, in qualità di main sponsor, con il supporto di Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila, Regione Abruzzo, il contributo tecnico di CAFIM, e organizzata e coordinata dall’associazione Jazz all’Aquila in collaborazione con la Federazione Nazionale Il Jazz Italiano.
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“SIAE – ha sottolineato il presidente Salvatore Nastasi – riserva grande attenzione all’universo jazzistico, che in Italia rappresenta ormai una forza in continua crescita nel panorama musicale. Anche quest’anno la Società Italiana degli Autori ed Editori scende in campo con Il jazz italiano per le terre del sisma: da anni siamo impegnati in prima linea nel supportare progetti e manifestazioni che fanno camminare insieme musica e solidarietà sul percorso di ricostruzione del tessuto sociale e culturale delle popolazioni colpite dai tragici eventi naturali che hanno sconvolto l’Italia negli scorsi anni come nelle scorse settimane. Con Italia loves Romagna abbiamo confermato un impegno preso già con Italia Loves Emilia, con SIAE per Amatrice, con RisorgiMarche e molti altri eventi, convinti che nella cultura risieda il motivo e lo strumento di ogni ripartenza. Il legame di SIAE con il territorio, infatti, non si traduce solo nella presenza capillare che ci permette di essere ogni giorno al fianco di autori e utilizzatori, ma anche nel sostegno che la Società è pronta a mettere in campo in situazioni di emergenza”.
“I terremoti devastanti degli ultimi anni – ha aggiunto Andrea Miccichè, Presidente NuovoIMAIE – appartengono alla memoria collettiva del nostro Paese. È nostro dovere custodire con azioni mirate e concrete – che passano anche attraverso la vitalità della cultura nelle sue molteplici manifestazioni – i dolori, le speranze e le energie della rinascita dei cittadini e dei territori colpiti da quelle scosse distruttive. Questo è lo spirito che anima la manifestazione ‘Il Jazz Italiano nelle Terre del Sisma’ che anche quest’anno ci vede al fianco dell’organizzazione e sostenitori dell’evento. Il tessuto sociale di queste terre meravigliose dell’Abruzzo, delle Marche e dell’Umbria è rimasto vivo nonostante tutto, e grazie al contributo degli Artisti può continuare a risuonare nell’anima di quei luoghi abitati da straordinarie bellezze”.
“Siamo arrivati alla nona edizione – ha dichiarato Ada Montellanico, Presidente Federazione nazionale Il Jazz Italiano – e di anno in anno si sono consolidati i rapporti di fratellanza con la città e con tutte le cittadine e i cittadini aquilani, come di anno in anno la manifestazione, attraverso la diversità e la ricchezza delle proposte artistiche, ha espresso in maniera straordinaria l’essenza di una musica in continuo movimento come il jazz. Anche in questa edizione si rinnoverà l’abbraccio di solidarietà e di unione di tanti musicisti, operatori, appassionati che credono nella forza della musica per costruire un futuro migliore”.
“Anche quest’anno L’Aquila torna ad essere il centro del jazz italiano, – ha sottolineato Corrado Beldì, Presidente Associazione Jazz all’Aquila – con tanti musicisti, giovani talenti e mostri sacri, progetti delle diverse categorie, coinvolgimento di fotografi, etichette, laboratori per bambini, spazio jazz club e da quest’anno molte istituzioni culturali della città. Una manifestazione che si trasforma, dall’impronta solidale a una sempre più marcata volontà di rappresentare il panorama del jazz italiano in modo vasto e articolato, promuovendo uno dei centri storici più belli al mondo”.
“Crediamo – hanno poi detto Francesca Corrias, Roberto Ottaviano, Fausto Savatteri, direttori artistici edizione 2023 – che questa dell’Aquila sia una storia che comincia ad avere un suo peso rilevante, nell’avere riscritto una nuova prospettiva per la scoperta e le conferme artistiche che sono una grande risorsa culturale di questo Paese, ma non solo. Una storia che, attraverso le sue edizioni, ha sancito un patto forte con un pubblico antico e nuovo con l’obiettivo di creare attraverso la sua programmazione e la rete di collaborazioni un costante impegno per la conoscenza di progettualità esistenti, per la produzione di opere ed eventi inediti, per la mescolanza di energie ed intelligenze artistiche attive in tutto il territorio. Il tutto in sistemazioni logistiche di respiro turistico e culturale, degno e a misura della comunità. Tutt’uno con una serie di riflessioni, mostre, dibattiti e letture, che portano il festival ad essere non solo vetrina di kermesse ma vero e proprio palco sociale”.
“Il MAXXI L’Aquila – ha concluso il direttore Bartolomeo Pietromarchi – si apre per la seconda volta alla musica de Il ‘Jazz per le terre del sisma’, che anticipa di due settimane il nostro festival Performative. Abbiamo particolarmente apprezzato la proposta di accogliere in museo le percussioni artistiche di Marcello Magliocchi che le attiverà in momenti performativi: è stata una proposta che abbiamo sentito particolarmente vicina alle nostre sensibilità. Ringraziamo la Direzione Artistica della manifestazione per il coinvolgimento: Palazzo Ardinghelli è a disposizione del territorio e delle iniziative che lo animano. Ci piace molto unire le energie e impegnarci in collaborazioni: è proprio questo il modus operandi del MAXXI L’Aquila”.